Comune tenuto in scacco dalla Team: «Ricorso al Tar pagato con i nostri soldi»

TERAMO – Tenuti in scacco dalla Teramo Ambiente. La società a capitale misto con maggioranza pubblica, partecipata dal Comune di Teramo, fa causa… al Comune di Teramo. E’ così: l’amministratore delegato Luca Ranalli, messo dentro al Cda della muncipalizzata dal delegato della procura di Catanzaro, fino a ieri di fatto socio di minoranza della Team – anche se dal 5 maggio scorso non più, perchè l’Enertech è fallita -, ha presentato un ricorso al Tar dell’Aquila contro la delibera comunale con cui il 26 aprile scorso l’amministrazione approvando il Pef (piano economico finanziario del servizio di igiene ambientale) ha escluso i cosiddetti crediti inesigibili. La vicenda è nota: si tratta di 1,3 milioni di euro di morosità a vario titolo di cittadini e imprese fino all’anno 2009, che la Team vorrebbe spalmati sulle bollette dei cittadini virtuosi. Il Movimento 5 Stelle oggi interpreta quello che è un pò il pensiero di tutti: il ricorso è stato formato dai consulenti legali della Team pagati con i soldi dei teramani e tende a far sborsare ai cittadini teramani qualcosa che altri cittadini non hanno pagato. Una beffa clamorosa. Il consigliere comunale grillino Fabio Berardini, riprendendo cosa nota, sottolinea come, qualora il ricorso fosse accolto, non solo sarebbero sempre meno i cittadini virtuosi ma come questi pagherebbero sempre di più. Non solo: le bollette finora emesse per il 2016 potrebbero essere annullate per un ricalcolo o, cosa più ragionevole, potrebbe arrivare nei prossimi un mese un consistente conguaglio da versare.La riflessione di Berardini: «Tutto ciò testimonia il fatto che il sindaco Brucchi non ha più alcuna potere all’interno della TeAm, né come Sindaco né come socio di maggioranza. Lo ringraziamo – conclude il consigliere Berardini – per aver permesso alla TeAm di utilizzare i soldi nostri per farci causa».